Quando penso al Pescatore penso alla prima volta che ci sono andato.
Perfetto sconosciuto,affascinato dalla misura,dalla semplice perfezione dei piatti,dal calore che prende il cuore quando senti la terra,l’acqua,la forza di questo territorio. Poi,al saluto dopo la cena,Nadia Santini che esce dalla cucina con un piattone di tortelli per il ritorno a casa. Come dimenticare.
Da allora tante altre volte(purtroppo recentemente causa crisi economica galoppante, con meno frequenza)ma ogni volta l’emozione di qualche nuova scoperta dalla cucina o dalla cantina.
Un luogo bellissimo ma di una bellezza vissuta e conquistata pezzo per pezzo da una famiglia che rappresenta,con semplicità,la faccia migliore della nostra povera Italia.
Di: Gibo
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